2025-09-20
Con l’età che avanza, le vacanze somigliano sempre più a un esercizio di introspezione, un tentativo di carpire qualche consiglio utile per rendere più vivibile la routine milanese.
E anche in questo secondo viaggio del 2025 gli astri si sono allineati, dandomi qualche spunto per attivare i miei neuroni anestetizzati dalle ultime settimane cariche di email e ticket JIRA.
Alla ricerca dell’onda buena, o l’inarrestabile resilienza messicana
Ad agosto, senza che lo sapessi, il Messico diventa un acquario: sole feroce alternato a temporali improvvisi creano innumerevoli grattacapi a turisti e alla popolazione locale.
Mentre i turisti affrontano la situazione con un aziendalissimo tentativo di ripianificare le attività programmate in modo da massimizzare la vacanza in barba ai capricci del tempo, i locali impassibili continuavano la loro vita. Senza ombrelli per pararsi dalla pioggia, proseguivano le loro giornate con Havaianas ai piedi e un ottimismo disarmante. Gli americani direbbero “good vibes”. Qui è “onda buena”. Qualcosa che in Europa sembra sparito, e che dovremmo portarci a casa.
AI won’t kill good taste
Le cose belle di solito si spiegano in poche parole e in questo tweet thread di qualche decina di caratteri, Alex Schleifer ci è riuscito.
Come sottolinea nel suo post, siamo sommersi non solo dai contenuti, ma anche da strumenti sempre più numerosi per produrne di nuovi. Questa panoplia di risorse, però, finisce per farci dimenticare che a creare qualcosa di fresco non è lo strumento, ma la capacità dell’artista di infondere la propria sensibilità nel progetto e trasformare il suo vissuto in qualcosa che risvegli domande in chi lo osserva.